A cura di Calogero Perno
” Ciao Giorgio. Grazie per essere venuto e bentornato ai nostri microfoni. Dopo il successo dell’intervista ai direttori sportivi dell’agonostica, i nostri lettori non vedono l’ora di saperne di più sull’andameto del settore giovanile.
Dunque ti chiedo: in qualità di direttore sportivo del SGS, puoi dirci qualche parola sugli ultimi mesi?”
« L’inizio di stagione è stato caratterizzato da una ripresa delle attività all’insegna dell’ottimismo. Sia pur nel rispetto dei protocolli stabiliti dalla Lega, con il mese di settembre il mondo sportivo ha riavviato i Campionati sia Dilettantistici che Giovanili oltre ai Tornei che, in primavera nella prima ondata di pandemia erano stati annullati. Noi naturalmente ci siamo fatti trovare pronti e con tutte le categorie agonistiche ci siamo subito distinti conseguendo fin da subito ottimi risultati. Non di meno hanno fatto le nostre formazioni giovanili non agonistiche che si sono distinte conquistando le finali in diversi Tornei come gli Esordienti 2009 a Sala Bolognese e a San Pietro in Casale o il successo ottenuto dai nostri Pulcini 2012 al Torneo Tassi. Poi però il peggioramento della situazione COVID ha determinato la sospensione dei campionati delle categorie agonistiche e l’annullamento delle attività programmate per il periodo autunnale del Settore Giovanile e Scolastico. »
” Come stanno reagendo i ragazzi più giovani e le famiglie, ai necessari protocolli messi in atto dalla società per poter garantire lo svolgimento dell’attività in sicurezza? “
« Tutte queste novità conseguenze delle restrizioni COVID hanno cambiato di gran lunga i comportamenti sia dei ragazzi sia degli allenatori che anche dei genitori. Tutti hanno dovuto rinunciare, sottostare o adattarsi a qualche cosa. La Società chiamata a gestire le autocertificazioni, i patti di reciprocità, la misurazione della temperatura, i ragazzi come detto in precedenza alla rinuncia alla partita, all’abbraccio con i compagni dopo un goal segnato, non in ultimo anche i genitori che sono stati privati di assistere prima alle gare poi anche agli allenamenti. Tuttavia devo confessare che da parte di tutti c’è stata una grande collaborazione e partecipazione. Credo che tutti questi sacrifici abbiano comunque contribuito alla crescita dei ragazzi, responsabilizzandoli e rafforzandoli nello spirito e nel fisico. Credo che quest’anno solo chi ha tanta passione e determinazione ha continuato a fare sport e mai come quest’anno chi ha fatto sport potrà capire l’essenza dello sport ovvero la cultura della fatica e dell’allenamento e che le conquiste si ottengono attraverso l’applicazione, il lavoro e tanta fatica. »
” La modalità di svolgimento degli allenamenti è cambiata molto, in particolare a causa del divieto di contatto, che toglie di fatto anche la partitella dalla seduta: come si stanno comportando gli allenatori per mantenere vivo l’interesse dei ragazzi? La crescita dei nostri piccoli atleti ne risulta secondo te penalizzata, o è una buona occasione per concentrarsi su altri aspetti del calcio? “
« Dalle restrizioni avvenute dal mese di ottobre e senza purtroppo poter fare previsioni per il futuro, la nostra attività si è svolta e si svolge in maniera continua nel rispetto del protocollo. E’ comunque con vanto che mi piace sottolineare che, nel settore giovanile, non abbiamo mai perso un solo allenamento.
Fare allenamenti distanziati e senza contatto vuol dire rinunciare alla partitella finale che, rappresenta il clou dell’allenamento che è il vero motivo che induce i bambini a fare calcio. Togliere la partita ai bambini è come togliere l’acqua ad un pesce o tagliare le ali ad un uccellino, non di meno per noi allenatori che nella partitella finale verificavamo l’apprendimento degli allievi. Senza dimenticare che anche a noi piace cimentarci e partecipare a queste partitelle. Il divieto di contatto in uno sport di contatto ha rappresentato una novità che complica enormemente l’organizzazione degli allenamenti.
Abbiamo quindi dovuto cercare di strutturare tipologie di allenamento coinvolgenti e variabili che mantenessero alto il livello di concentrazione ed interesse degli allievi, che includessero comunque gli obbiettivi fissati nel programma stabilito per le singole categoria, mi riferisco all’attività motoria e coordinativa o l’insegnamento della tecnica di base, il tutto in maniera ludica inserendo con un pizzico di sana competitività, non tanto nei confronti degli avversari che non ci sono ma nei confronti di se stessi alla ricerca dell’auto miglioramento.
Non credo che per i ragazzi questo sarà un anno penalizzante per la loro crescita calcistica. Credo invece che, il gran lavoro svolto in questo periodo, ce lo ritroveremo con gli interessi sul campo non appena le attività potranno riprendere nella loro normalità. »
” Adesso una domanda molto sentita da parecchi: la voglia di tornare in campo è tanta.. Quando sarà possibile secondo le tue previsioni? “
« Quando si potrà ritornare in campo? Non lo so, dipenderà essenzialmente da come si svilupperà questa pandemia. Mi auguro tuttavia di concludere la stagione con un bel Torneo che cominci la mattina e finisca alla sera e magari vincerlo perché no?
Permettimi comunque di chiudere questa intervista con una bella notizia, abbiamo completato le procedure e gli adempimenti previsti dalla F.I.G.C. per l’ottenimento del riconoscimento a SCUOLA CALCIO ELITE’ sarà ora nostro compito mantenere tale riconoscimento anche negli anni futuri al momento comunque godiamoci con orgoglio questo riconoscimento. »
” Grazie per il tuo tempo Giorgio, per oggi è tutto. Buon proseguimento di lavoro. Alla prossima. “
« Grazie a te. Un saluto a tutti. »