Un’interessante novità è approdata alla Pontevecchio Calcio in questa stagione calcistica: il Futsal – Calcio a 5.
In questa nuova puntata della rubrica #cuoreamaranto, vi faremo incontrare questa realtà, tramite le parole dei suoi protagonisti.
Ospite di oggi, mister Calogero Perno, allenatore del nostro U17 regionale di Futsal.
” Ciao Calogero. Anzitutto devo chiedertelo: come arriva un allenatore ad appassionarsi al calcio a 5, dopo diversi anni trascorsi ad allenare nel mondo del calcio a 11? “
« Ciao, e grazie dell’invito. La scorsa stagione, come sapete, ho conseguito il patentino di allenatore di calcio a 5. Mi iscrissi, non lo nego, con poche aspettative, nell’ottica di ottenere punti per poter successivamente conseguire l’abilitazione Uefa C nell’ambito del calcio a 11.
Ma una volta iniziate le lezioni, mi si è aperto un mondo: nuovi punti di vista e concetti a cui non avevo mai pensato prima, molta organizzazione e cura dei dettagli, ed inoltre una comunità molto più aperta al dialogo e alla cooperazione rispetto a quella che negli anni ho visto nel mondo del calcio a 11. Da lì ho iniziato ad appassionarmi, e quando pochi mesi dopo si è presentata la possibilità di aprire una sezione di calcio a 5 qui alla Pontevecchio, ho colto l’opportunità al volo.
Dopo essermi assicurato di poter disporre di uno staff capace e competente (mister Scagliarini Simone, non è solo un ottimo vice allenatore ma anche un prezioso preparatore dei portieri, anche grazie ai suoi diversi anni di esperienza nel calcio giocato nel ruolo di estremo difensore), ho accettato di buon grado l’incarico. Ringrazio la società e i suoi D.S. per la fiducia datami. »
” Una sezione di futsal, è certamente una grande novità: vuoi dirci due parole in merito? “
« Sono lieto che la mia società sia stata abbastanza lungimirante da bruciare la competizione ed aprire in anticipo rispetto a quasi tutti i nostri “competitors” una sezione di calcio a 5. Dico “lungimirante” perchè da diversi anni ormai, si assiste ad un progressivo calo della natalità nel nostro paese. Nel mondo del calcio, ciò si traduce nella difficoltà via via crescente per le società, di trovare ragazzini sufficienti per formare squadre di calcio a 11. Non mi è dunque difficile immaginare che il futsal prenderà sempre più piede anche qui in Italia, mano a mano che sempre più ragazzi si appassioneranno. Il calcio a 5 sarà forse meno emozionate per gli spettatori, ma certamente non per i calciatori: ognuno tocca la palla molto più spesso, con la conseguenza di sentirsi più protagonista e partecipe al gioco. »
” Sono possibili secondo te interazioni con il mondo del calcio a 11 e viceversa? “
« Le interazioni e scambi di giocatori tra i due sport sono già realtà, basti pensare che diversi calciatori professionisti provenienti dal Sud America o dal Nord Europa, hanno un passato nel Futsal, come ad esempio Neymar o Hauge. Per quanto riguarda il percorso inverso.. beh, i miei ragazzi direi ne sono la prova.
Per quanto riguarda le interazioni a livello tattico, citerei invece l’Atalanta, che nel proprio sistema di gioco ha inglobato alcuni principi del calcio a 5. »
” A tal proposito: come hanno reagito i ragazzi di fronte alla sfida di doversi “reinventare” in questo nuovo ambito? “
« La forte tentazione di chi si appresta a giocare a futsal dopo anni trascorsi nel mondo del calcio a 11, è quella semplicemente di traslare la propria esperienza in un campo di dimensioni ridotte. Posso assicurare che non c’è nulla di più sbagliato: sia per la diversità del regolamento, sia per quanto riguarda le modalità di affrontare una partita. Basti pensare a quanto l’assenza del fuorigioco modifichi l’organizzazione difensiva e offensiva del gioco. O al fatto che mentre nel calcio a 11 si rifiata a palla lontana, nel futsal si rifiata in panchina, grazie ai cambi volanti illimitati: il ritmo di gioco inoltre è molto più elevato, è un tam-tam continuo.
La prima sfida affrontata come collettivo, è stata proprio quella di “disimparare” alcuni automatismi, per far spazio ai nuovi. Ed inoltre, tecnica, tecnica, tecnica. Il futsal si compone anche di giocate tecniche praticamente assenti nel calcio, come quelle di suola: va fatto un grande plauso a questi ragazzi, perché con grande umiltà, allenamento dopo allenamento, si sono messi in gioco e sono cresciuti tantissimo. Sono molto soddisfatto dei ragazzi in rosa, ho trovato un gruppo molto coeso, affiatato e soprattutto dedito al lavoro, il che non è scontato, visto l’abbandono generale dello sport a seguito della tragica pandemia che stiamo vivendo.
Al contrario, abbiamo cercato di tirare fuori il meglio da questa situazione: più tempo senza campionati, significa sì più tempo senza purtroppo poter giocare, ma significa anche più tempo per poter crescere e migliorare senza pressioni. »
“A proposito di campionato: vuoi dirci due parole in merito?”
« Il campionato a cui siamo iscritti è il campionato regionale U17 dell’Emilia Romagna; è un campionato prestigioso e farne parte è secondo me un fiore all’occhiello di lungimiranza per la Pontevecchio. Basti pensare che in tutta la regione, solo una decina di squadre dispongono nel proprio vivaio di una squadra di allievi di Futsal. Purtroppo non abbiamo potuto disputare nemmeno la prima giornata, ma i ragazzi sono molto carichi. »
“Ormai da ottobre l’attività si svolge senza interruzioni: possiamo ormai definire riuscito l’esperimento?”
« Più che “esperimento”, penso si possa ormai parlare di solida realtà. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle presenze agli allenamenti dei ragazzi, che, a dispetto del covid, sono tutte superiori al 95%.
Spero che il prossimo anno potremo espandere la sezione di futsal ancora di più, costituendo magari un’annata di giovanissimi. A tal proposito, come squadra abbiamo realizzato un piccolo spot che vi mostriamo qui sotto:
“Per oggi è tutto mister. Grazie per il tuo tempo e buon lavoro.”
« Grazie a voi. Un saluto a tutti, e forza Pontevecchio. »