Allievi regionali U17, San Vito – Pontevecchio 5-0


A cura di Fabio Villani

« Partecipare alla fase regionale del campionato allievi ha riempito giustamente di orgoglio la Pontevecchio e i suoi ragazzi.
Dopo aver visto la partita di oggi a San Vito di Rimini verrebbe tuttavia da chiedersi: non si saranno riempiti anche la pancia ?
E non parliamo di tossine da pranzi natalizi che i duri allenamenti di Mister Guidotti hanno già permesso di smaltire, ma di un nemico più insidioso e difficile da eliminare dall’ organismo e dalla testa che si chiama “appagamento”.
Nessuno pensava infatti che gli amaranto avrebbero saccheggiato il campo bianco-verde, ma nemmeno che si sarebbero fatti letteralmente schiacciare e dominare per tutto il secondo tempo dopo aver subito, più per sfortuna che per altro, il secondo gol dei padroni di casa: il rinvio di Fabbri che colpiva un avversario in corsa si trasformava infatti in un malefico pallonetto, sorprendendo Baldi, fuori dai pali per l’ uscita.
Eravamo all’ 8° minuto della ripresa, la Pontevecchio era rientrata in campo con il piglio giusto tanto da raggiungere il pari con Buzdugan – salvo vedersi il gol annullato dall’ arbitro, spesso molto distante dall’ azione, ma non nel caso di specie – per un fuorigioco millimetrico, eppure è bastato quell’ episodio a staccare la bombola d’ ossigeno del gioco.
Peccato: speriamo solo che la squadra abbia imparato questa sonora lezione e ne faccia tesoro, in previsione delle prossime gare.
La cronaca racconta che il gol del vantaggio del San Vito, al 4° minuto, nasce da un disimpegno fallito degli amaranto, che permetteva al centrocampista di casa, un misto (nell’ aspetto) tra Witsel e Fellaini, di battere facilmente Baldi con un tocco ravvicinato.
Ma racconta anche di due apprezzabili tentativi dal limite di Polazzi, uno parato in scioltezza dal portiere, l’ altro fuori misura e soprattutto di una grossa opportunità capitata in mischia sui piedi di Melloni e non sfruttata a dovere dal capitano amaranto, con un tiro centrale e debole.
Racconta di una grande parata di Riccardo Baldi a metà tempo, dell’ abilità del San Vito nell’ applicare sistematicamente la tattica del fuorigioco, in modo da vanificare tutti o quasi i lanci in profondità avversari con un portiere sempre pronto a rinviare di piedi anche uscendo dalla propria area.
E si conclude, dopo il secondo già descritto gol dei padroni di casa, con una parola e un aggettivo che simboleggiano l’ andamento della partita della Pontevecchio da li in poi: buio pesto.
Comprovato non tanto o non solo dagli altri tre gol al passivo (il terzo su punizione dal limite) quanto dalla girandola di occasioni del San Vito – in parte sventate da un paio di belle parate di Dattolo, subentrato al compagno tra i pali sul 3-0 – che avrebbe potuto chiudere il match con un punteggio tennistico, peraltro logico, ma comunque ingiusto.
Degna di nota, per chiudere, la grande ospitalità e simpatia del pubblico casalingo, prodigo di sinceri complimenti, vin brulé e ciambella e la massiccia presenza di tifosi amaranto, almeno 25, giunti in terra di Romagna per sostenere i propri beniamini e gratificati da una giornata abbastanza mite e soleggiata.
Chiedere la vittoria sarebbe stato troppo, ma una passione così meritava almeno il gol della bandiera.
Ci sarà tempo e modo di rifarsi da qui a fine aprile, la festa è appena cominciata. »